XIV Domenica del Tempo Ordinario

Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

“INFIORATA” AL NOSTRO SANTUARIO NELLA SOLENNITA’ DEL “CORPUS DOMINI”

Ogni anno, con la grande Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo - il “Corpus Domini” - la Chiesa festeggia l’istituzione dell’Eucaristia, il dono immenso che il Signore ha fatto di se stesso nei segni del Pane e del Vino nell’Ultima Cena. E’, questo, un grande mistero d’amore e al tempo stesso un grande miracolo: Dio si fa vicino, cielo e terra si toccano perché il nostro è un Dio che si è incarnato e la sua carne si è fatta pane per nutrirci tutti i giorni con la sua presenza e per rimanere per sempre con noi.

Anche al nostro Santuario, grandi sono stati i preparativi per celebrare con grande solennità questa importante ricorrenza. Il pomeriggio di sabato, infatti, un numeroso gruppo di fedeli e amici del Santuario, i seminaristi e alcuni sacerdoti micaeliti, hanno allestito la tradizionale “infiorata” lungo il viale del Santuario. I lavori si sono protratti fino a tarda notte ma tutto il materiale per preparare lo splendido tappeto multicolore, con il simbolo dell’Anno della Famiglia ed altri simboli della nostra fede, ha richiesto mesi di preparazione, tanto intenso lavoro, pazienza e abnegazione di alcune gentili signore che ogni anno, con tanta disponibilità, creatività e generosità, si assumono questo importante e faticoso compito.

Il sabato che precede la solennità del Corpus Domini al Santuario è dunque un giorno davvero speciale e anche una notte speciale. Sì, perché i lavori vanno avanti fino a tarda notte! Oltre alla stanchezza che sopraggiunge a una cert’ora, c’è anche la gioia di lavorare fianco a fianco, di aiutarsi a vicenda. C’è chi lavora alacremente per ricreare i disegni trasferendoli sull’asfalto, chi provvede ad allacciare i cavi di alimentazione dell’energia elettrica per l’illuminazione notturna, chi pulisce l’asfalto con ramazza e paletta, chi porta le cassette piene di materiale colorato, chi mette in ordine e raccoglie il materiale di scarto….E’ davvero un’esperienza unica quella dell’allestimento dell’infiorata: un continuo via vai di gente di tutte le età, un’atmosfera piena di gioia serena che coinvolge tutti, felici di dare il proprio contributo in questo sabato faticoso ma lieto, fatto di risate e di condivisione di ciò che si è, di ciò che si fa ed anche del cibo preparato a casa e portato al convento per la cena condivisa la sera, durante il momento di pausa. Una vera ed intensa esperienza di comunione con Dio e con i fratelli.. E mentre tutti sono al lavoro, ecco che p. Pietro si affaccia per scattare le foto per il nostro sito, per "rubare" qualche espressione particolare in questo lungo sabato vissuto all’insegna dell’amicizia e della gioia del dono di sé . Ma la cosa più bella è che tutto questo lavoro è fatto per onorare il passaggio del Signore in mezzo ai suoi e manifestargli gratitudine per il dono dell’Eucaristia.

Lo ha ricordato il Rettore del Santuario, padre Pietro BUREK il quale, nella sua bella omelia pronunciata durante la Messa delle 9.30 nella Basilica di San Giuseppe, dopo aver ringraziato pubblicamente tutte le persone che si sono adoperate per allestire con tanta fatica il prezioso tappeto multicolore lungo il viale del santuario, ha spiegato l’origine della solennità del Corpus Domini con queste parole: “La solennità che celebriamo oggi che origini ha? Quando è stata istituita? L’ispirazione all’istituzione della festa si deve alla beata Giuliana di Retìna, priora nel monastero del Monte Cornelio presso Liegi, in Belgio. Questa beata nel secolo XIII ebbe delle visioni che indicavano che la Liturgia della Chiesa dell’epoca mancava di una festa che onorasse il Corpo di Cristo sacrificato per l’umanità. Per questo la religiosa si batté per l’istituzione di un culto che glorificasse il Sacramento dell’Eucaristia. E così il vescovo di Liegi istituì nel 1246 la festa diocesana del Corpus Domini. …..A conferma della necessità dell’istituzione di questa festa, nel 1263 non lontano da qui, a Bolsena, un prete boemo fu protagonista di uno straordinario miracolo eucaristico le cui reliquie sono oggi conservate nel Duomo di Orvieto. L’8 settembre del 1264, un anno dopo, papa Urbano IV promulgò la Bolla “Transiturus” in cui annunciava l’istituzione della festa del Corpus Domini per tutta la Chiesa universale.

Poi il Rettore ha proseguito dicendo: ”…non smetto di invitare tutti a vivere questa Solennità con cuore grato, con cuore riconoscente per il dono dell’Eucaristia. ….ogni partecipazione all’Eucaristia deve essere un momento solenne, un momento bello, necessario e importantissimo per noi, per la nostra vita, per il nostro cammino di fede. Se prendessimo sul serio le parole che il Signore ci ha rivolto e che abbiamo ascoltato oggi nel brano del Vangelo, non finiremmo mai di ringraziarlo per questo dono e non finiremmo mai di partecipare seriamente a questo momento con coinvolgimento, con dedizione, con la gioia nel cuore e con un cuore puro”. Ed ancora, facendo riferimento al Magistero della Chiesa, p. Pietro ha aggiunto: “l’Eucaristia è fonte e culmine, culmine nel senso che non esiste un momento più solenne, più alto, più importante. Fonte, perché incontrando il Signore, accogliendolo nell’Eucaristia abbiamo la possibilità di attingere continuamente al suo amore…..: questo è il momento nel quale il Signore ci dà la forza per andare avanti, per crescere nelle fede, per crescere nel suo amore. Ecco l’importanza dell’Eucaristia: chi mangia questo pane vivrà in eterno. C’è in palio – scusate questa espressione – la vita eterna….. Il terzo pensiero riguarda la comunione…… noi siamo chiamati a vivere la comunione col Signore e tra di noi. Non riusciremo mai a vivere una piena comunione tra di noi, tra marito e moglie, in famiglia , con gli altri se mancherà il riferimento e la partecipazione all’Eucaristia: da qui attingiamo ciò che serve per creare la vera comunione : la comunione dell’amore”.

Al termine della Santa Messa, tutta l’assemblea si è recata fuori dalla chiesa per accogliere il “Corpo del Signore”, l’Ostia consacrata custodita nell’ostensorio e trasportata in processione dal Parroco di Castel Sant’Elia, padre Riccardo, accompagnata dalla Banda musicale di Castel Sant’Elia e dalle Confraternite dei Santi Protettori e quella della Madonna di Loreto. Molti i fedeli di Castel Sant’Elia, primo tra i quali il Sindaco Rodolfo Mazzolini.

Dopo una sosta davanti alla Basilica di San Giuseppe, durante la quale padre Riccardo ha proclamato la Parola ed ha impartito la benedizione, la processione solenne è ripartita alla volta della Chiesa di Sant’Antonio Abate, dalla quale proveniva, dopo aver attraversato il paese di Castel Sant’Elia, le cui vie erano tutte decorate con variopinti disegni, fatti con fiori , foglie ed altri materiali.
Molte le persone che hanno seguito in processione l’Ostensorio con il “Corpo del Signore” che al suo passaggio benediceva e santificava tutto, illuminando ogni cosa col Suo splendore nascosto.

Ancora una volta, da questo santuario la nostra gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato per tanti mesi nella preparazione di tutti i materiali per l’Infiorata ed anche a tutti quelli che hanno collaborato al suo allestimento, aiutando in tal modo ad onorare degnamente il Signore che ci ha salvati e redenti col Suo Corpo e il Suo Sangue.

Marina Spinosa

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