CELEBRAZIONE DELLA FESTA DEL BEATO BRONISLAO MARKIEWICZ AL SANTUARIO MARIA SS. “AD RUPES”

Il giorno della Vigilia della Festa del Beato Bronislao Bonaventura Markiewicz, Padre Fondatore delle Congregazioni di San Michele Arcangelo, nel pomeriggio di domenica 29 gennaio alle ore 18.00 nella Basilica di san Giuseppe si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore Padre Pietro Burek e concelebrata dai padri Micaeliti presenti a Castel Sant’Elia. Un’importante celebrazione, come ci ha ricordato il Rettore, un’occasione speciale per onorare e chiedere con forza l’intercessione del Beato Bronislao  e per pregare tutti insieme per la sua canonizzazione, a 105 anni dalla sua morte, avvenuta il 30 gennaio 1912.

Presenti - tra i numerosissimi fedeli convenuti per commemorare Padre Markiewicz, figura divenuta a tutti tanto cara e familiare - il Sindaco, il vice Sindaco e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Castel Sant’Elia.

La Santa Messa è stata resa ancor più solenne dalla presenza del “Coro San Filippo Neri” e dal “Coro Vejentano” diretti dal Maestro Romeo, che ancora una volta hanno risposto positivamente e  con gioia all’invito del Rettore ad  animare la Liturgia in un giorno tanto importante e significativo per la Comunità dei padri Micaeliti e per tutti i fedeli del Santuario Maria SS “Ad Rupes”.

Lasciandosi ispirare dalle ricche pagine delle Letture del giorno e dal Vangelo, p. Pietro partendo dalle “Beatitudini” - che potremmo definire il documento programmatico che Gesù ha poi sviluppato nella sua vita pubblica - ha tracciato  la vita del Beato Bronislao, una vita vissuta totalmente alla sequela di Gesù. Attraverso una serie di quattro elementi: umiltà, fede, speranza e carità, il Rettore ha sottolineato come il Fondatore abbia vissuto le “beatitudini” in maniera radicale: un uomo umile, un ”povero in spirito” reso grande da Dio nell’amore e nel servizio caritatevole a favore dei giovani abbandonati. Un uomo di speranza e di fede, che ha custodito il deposito della fede ed è diventato amico e familiare di Dio. Un uomo che trovava forza e nutrimento nella preghiera poiché credeva nella reale ed efficace presenza di Dio nella sua vita e nella vita di ogni uomo. “La fede si nutre e vive di preghiera e il Beato Bronislao era uomo di fede perché era uomo di preghiera ed era uomo di preghiera perché era uomo di fede”,  ha affermato p. Pietro nella sua bella omelia.

Ancora una volta il nostro “grazie di cuore” al Maestro Romeo, al “Coro San Filippo Neri” e al “Coro Vejentano” per la generosità e l’entusiasmo con cui hanno accolto l’invito del Rettore, per la bellezza dei brani proposti e la maestria nell’eseguirli. La loro presenza e il loro servizio reso a Dio in questo giorno tanto importante ha certamente aiutato l’assemblea ad entrare in preghiera profonda e ad elevare inni di lode e di gratitudine al Signore.

Marina Spinosa

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