UN'ESPERIENZA INDIMENTICABILE - Pellegrinaggio a Monte Sant'Angelo, San Giovanni Rotondo, Bari

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Oggi la tecnologia ci distrae assorbendo molto del nostro tempo in richieste di amicizia virtuale, inutili diatribe sui social, rispondendo a mail invasive e giochi che ci impegnano costantemente. Troppe cose attraggono la nostra attenzione. Trilli e avvisi sonori ci tranquillizzano: siamo connessi, siamo visibili ai nostri amici.

Nella battaglia quotidiana per  trovare momenti di concentrazione, la tecnologia è come la mela della tentazione. E’ difficile trovare un’alternativa? Esiste? Stiamo usando bene la nostra vita?           Per chi crede sì.

Il pellegrinaggio religioso, permette  di condividere con altri partecipanti  giornate di meditazione, pace e distacco dalla routine quotidiana, soddisfare le richieste dell’anima e poter mettere in pratica quelle che, padre Pietro Burek nella veste di guida spirituale, ha illustrato sul pullman che ha condotto a Monte Sant'Angelo anche quest’anno chi ha deciso di voler vivere da pellegrino e partire.

LE “REGOLE DEL PELLEGRINO”

            Consapevolezza del pellegrinaggio, lasciare la vita quotidiana: essere con se stessi senza le distrazioni della vita quotidiana consapevoli di entrare in un tempo di riflessione e di analisi interiore.

            Ordine, obbedienza, ascolto: rispettare il prossimo, esaltare l’ordine personale interiore, ascoltare gli altri e la parola di Dio.

            Umiltà semplicità spontaneità: aprirsi sempre di più con sincerità e spontaneità essendo coscienti di non sapere  sempre tutto,  aprire il proprio cuore verso Dio, il prossimo e a se stessi.    Familiarità, fraternità, carità: creare una comunità in comunione con tutti.           

            Sacrificio, penitenza: il pellegrinaggio comporta un po’ di sacrificio nella stanchezza fisica, nell’accettare pazientemente i difetti del prossimo, le bizze meteorologiche, nel cibo disponibile ma non gradito, la ricettività alberghiera che non ci soddisfa.

            Silenzio: a volte abbiamo paura del silenzio. Ma è il clima ideale per avvicinarsi con umiltà alla parola di Dio. Non può mancare la voce del silenzio. Dio parla nel silenzio.

            Preghiera: non esiste un pellegrinaggio senza la preghiera. Quando ci si allontana dalla preghiera ci si stacca da Dio, non si dialoga con Lui, non si ascolta la Sua voce.

            Avere un Obbiettivo: vivere l’esperienza di incontro con Dio, per intensificarlo al ritorno a casa, alle nostre abitudini,  praticarlo nella nostro quotidiano che è il nostro pellegrinaggio quotidiano.

Con queste premesse è iniziato il viaggio che ha portato i pellegrini anche quest’anno a rendere omaggio a San Michele Arcangelo e a San Pio da Pietrelcina. Novità di questo anno una piacevole giornata a Bari, per visitare la Basilica di San Nicola, maestosa realtà architettonica romanica, nella cui cripta-sotto l’altare centrale- riposa il corpo del Santo. La  Messa celebrata proprio nella cripta dal rettore p.Pietro, ha offerto ai presenti momenti di intensa preghiera e di comunione con i fratelli cristiano ortodossi che hanno anche loro nella Basilica un punto di riferimento alla quale, il 26 febbraio 1984, rese omaggio il pellegrino  San Giovanni Paolo II.

Nella grotta dell’Arcangelo Michele, vero e proprio elogio della solitudine e del raccoglimento che rafforza lo spirito di noi cristiani e prepara al dialogo con il Salvatore ed alla Sua contemplazione, così come gli eremiti che hanno popolato il Gargano aspiravano nei tempi passati, al mattino presto tutti i pellegrini si sono riuniti per partecipare alla Messa domenicale, con  melodici canti e note musicali che hanno ispirato  riflessione e meditazione delle letture.

Nel pomeriggio a San Giovanni Rotondo, la celebrazione della Via Crucis. “ Tra gli esercizi di pietà con i quali i fedeli venerano la Passione del  Signore, ce ne sono pochi tanto stimati quanto la Via Crucis”. Questa frase tratta dalla Squilla, il mensile del Pontificio Santuario di Castel Sant’Elia, ha introdotto le meditazioni proposte e pubblicate sul numero di questo mese della Via Crucis della Misericordia, presieduta dal Santo Padre Francesco in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia lo scorso anno. La partecipazione dei pellegrini, passo dopo passo, è stata toccante: molti hanno contribuito alla lettura delle meditazioni e al trasporto della Croce, con un pensiero rivolto a chi non ha potuto unirsi per motivi fisici e con nel cuore le intenzioni accolte ed affidate prime del viaggio ai singoli pellegrini.

La visita a San Pio ha permesso di presentare al Santo le preghiere e a rafforzare il cammino e la determinazione nella fede, a favorire quella trasformazione interiore che ci permette di continuare il nostro pellegrinaggio anche nella nostra vita quotidiana.

s.c.