INFIORATA” AL SANTUARIO NELLA SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI 2017

Con la festa liturgica del "CORPUS DOMINI", ogni anno viene rievocata l'Ultima Cena di Gesù Cristo con gli Apostoli e proprio in questo giorno solenne la Chiesa riafferma sacramentalmente la presenza "reale" del " Corpo" e del “Sangue" di Cristo nell'Eucarestia.

Si tratta di una festa istituita in seguito del miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263, che la Chiesa ha riconosciuto ufficialmente. E’ una grande festa, molto sentita sia in Italia che nel resto del mondo e per questo motivo grandi sono anche i festeggiamenti.

Anche al Santuario Maria SS. “ad Rupes” da ormai tantissimi anni viene perpetuata questa antica tradizione e tale importante ricorrenza viene ricordata con la tradizionale “Infiorata”, cioè con l'allestimento lungo il viale del Santuario di un magnifico tappeto multicolore e un grande “quadro” realizzato davanti all’ingresso della Basilica di San Giuseppe.

Per giorni interi e la notte che precede la festa, il Santuario si anima di persone di buona volontà, di fedeli e seminaristi coordinati da padre Stanislao, padre Teddy e dal “Team organizzativo del Santuario”, che si danno un gran da fare per disegnare il lunghissimo tappeto “fiorito” e il grande quadro, che poi verranno rifiniti con materiali di vario tipo e colore. Quest’anno i lavori si sono protratti fino a notte fonda per riprendere all’alba della domenica, ma i lavori di preparazione dell’“Infiorata” per alcune gentili signore del “Team Organizzativo del Santuario” iniziano molti mesi prima con la progettazione e la colorazione dei materiali, la preparazione dei disegni su cartone e tutto il materiale per preparare lo splendido tappeto “fiorito”.

Possiamo affermare con tutta tranquillità che questo importante evento viene preparato nel migliore dei modi, solo grazie alla generosità, il coraggio, l’impegno e lo spirito di sacrificio di queste gentili signore ricolme di fede e appassionate di Cristo, che lavorano buona parte dell’anno in vista di questa data solennissima.

Ma partecipare alla realizzazione dei tappeti dell’“Infiorata” ha anche dei risvolti umani ed ecclesiali molto importanti: si lavora insieme in armonia e nella gioia, si ride, si scherza, ci si conosce meglio, qualcuno viene a “rubare” delle foto da inserire sul sito del nostro Santuario,  la notte avanza e, malgrado la stanchezza, l’attività continua perché ci si sente felici di poter realizzare qualcosa di bello agli occhi di Dio, si condivide il cibo che ognuno ha preparato a casa e ciò che ognuno è. Non è forse questo il senso di essere Chiesa? Dice il salmista “ecco com’è bello e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!” Ecco perché realizzare l’“Infiorata” ha un risvolto ecclesiale: amare Dio e amare e vivere in armonia con i fratelli.

Intorno alle 10.15, dopo la santa messa nella Basilica di San Giuseppe, anche quest’anno i fedeli hanno accolto il “Corpo del Signore”, l’Ostia consacrata custodita nell’ostensorio e trasportata in processione dal Parroco di Castel Sant’Elia, Padre Riccardo e accompagnata dalla Banda Musicale di Castel Sant’Elia. Dopo una sosta davanti alla Basilica di San Giuseppe, durante la quale Padre Riccardo ha proclamato la Parola del Signore ed ha impartito la benedizione, la processione solenne, guidata dal Rettore del Santuario, Padre Pietro Burek, è ripartita alla volta della Chiesa di Sant’Antonio Abate, dalla quale proveniva, dopo aver attraversato il paese di Castel Sant’Elia, le cui vie erano tutte decorate con variopinti disegni, fatti con fiori ed altri materiali.

La meravigliosa “Infiorata” che la mattina della solennità del Corpus Domini si offre agli sguardi ammirati dei numerosi fedeli è dunque il risultato di un complesso e difficile lavoro che richiede giorni, settimane e addirittura mesi di paziente e instancabile lavoro.
Al mattino della grande solennità si può ammirare uno spettacolo meraviglioso: infatti il manto stradale del viale del Santuario si presenta ricoperto da un variopinto “tappeto” ornamentale, su cui si snodano disegni diversi, che in genere si rifanno al contenuto religioso della festa: un momento magico dove la fede, la comunione fraterna e l’arte s’incontrano.

Con la tradizionale processione del Corpus Domini, il Corpo di nostro Signore al Suo passaggio santifica ogni cosa: le strade, le case, le famiglie che vi abitano, la loro quotidianità, le loro attività e tutto questo è possibile perché il Redentore ha voluto offrire all’uomo un cibo divino: se stesso in forma eucaristica.

Con la processione domenicale le splendide composizioni si dissolvono, proprio come un bel sogno al mattino. Di queste opere artistiche non rimane più nulla, se non nella memoria di chi le ha ammirate brevemente e nelle foto a colori di chi le ha immortalate. Però, nei cuori di chi ha realizzato una simile opera resta la gioia di essere Chiesa, di aver lavorato tutti insieme in comunione e di aver reso omaggio nella migliore maniera possibile al nostro Salvatore. E sapete qual è la cosa più bella? La cosa bella è che ciò che si fa per Lui con amore, rimane in eterno!

Marina SPINOSA

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