CONCERTO DEL CORO POLIFONICO DELLA BASILICA DI SANT’AGNESE FUORI LE MURA – ROMA

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Domenica 25, ultima domenica del mese di maggio, nella Basilica di San Giuseppe alle 18.00 si è tenuta una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore del Santuario p. Pietro Burek e animata dal Coro Polifonico della Basilica di “Sant’Agnese fuori le Mura” , di Roma. All’inizio della santa Messa , p. Pietro ha rivolto un caloroso saluto al Coro, al suo Maestro ed a tutti i musicisti. Al temine della Celebrazione , intorno alle 19.15 il grande Coro Polifonico diretto dal Maestro Roberto Musto ha tenuto un concerto dal titolo “Le Sette Parole di Cristo in croce”.

L’evento è stato organizzato dal Sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini, in collaborazione con l’architetto Vincenzo Girolami ed il Rettore del Santuario Maria SS. “ad Rupes”, p. Pietro Burek.

“Le sette parole di Cristo in croce” sono una originale composizione del Maestro Roberto Musto incentrata su un tema molto sentito nella devozione popolare, oltre che di grande importanza nella liturgia.

L’assemblea ha avuto modo di apprezzare i virtuosismi vocali di un grande Coro polifonico a quattro voci miste, accompagnato da vari strumenti. Di grande effetto l’interazione fra musica elettronica, organo, coro, violino, tromba , flauto e clarinetto, uniti ad una sonorità profonda, ancestrale, emessa da tre particolari strumenti a fiato chiamati didjeridoo. Molteplici i sentimenti ed anche le emozioni forti suscitate in ciascuno dei presenti. Si è trattato di un vero e proprio invito alla preghiera e all’ascolto delle Parole del Signore sull’onda di tre particolari sonorità: una contemporanea, una classica ed una arcaica. Un’occasione davvero speciale per meditare sul sacrificio di nostro Signore sul Golgota e sulla sua Passione, una maniera tutta particolare per entrare ed immergersi nel suo cuore misericordioso, che ci ha amati “fino alla fine”. Ma è stata anche un’occasione per entrare in sintonia con l’umanità intera sofferente e redenta dal sangue di Cristo, che accoglie con gioia l”Amen” finale, preludio del gaudio della Resurrezione.

Al pubblico presente è stato offerto un autentico saggio di grande musica, di grande eleganza, stile e originalità. Ha colpito, in particolare, l’unione dei vari elementi e il modo perfetto di suonare e cantare insieme: la loro armonia testimoniava, infatti, il grande impegno e la bravura di ciascuno oltre che la capacità di ascolto attento degli altri.

Molto belle le parole di ringraziamento che p. Pietro ha rivolto al Coro polifonico al termine del concerto: "è stato un momento privilegiato per ascoltare in contemplazione e meditare ad occhi chiusi le Sette parole di nostro Signore in Croce: sette parole ripetute…… ma a parlare è stata la musica. In quest’opera il Maestro e compositore ha saputo trasmettere lo spirito della Passione sul Golgota….abbiamo visto vari volti, varie persone, sentito parole, urla, strilli e il silenzio,…che ci hanno fatto sentire i brividi e poi l’Amen finale che manifestava e anticipava la gioia della resurrezione: non dimentichiamo infatti che la gioia della Pasqua affonda le sue radici e nasce dalla croce”.

Emozionante anche il momento in cui il Sindaco Rodolfo Mazzolini ha consegnato al Maestro Roberto Musto una targa-ricordo con la foto di Castel sant’Elia, cuore della valle Suppentonia.

Questa è la prima volta che questo eccezionale Coro si esibisce presso il nostro Santuario e ci auguriamo di cuore che il Maestro, i cantori ed i musicisti accolgano l’invito che il Rettore ha rivolto loro al termine del concerto e che vengano presto a gratificarci e a edificarci con la loro presenza.

Il linguaggio della musica è universale ed è quello della bellezza, capace di unire gli uomini e di portarli ad alzare lo sguardo verso Dio. E dunque, da questo Santuario ci uniamo al Rettore, padre Pietro, per manifestare tutta la nostra gratitudine agli organizzatori dell’evento, al Coro e, in particolare, al Maestro Roberto Musto per la grande professionalità, creatività e per la sua grande umanità. Grazie a tutti voi perché la grandezza e la bellezza della musica che ci avete proposto aiutano Dio a costruire un mondo migliore, di amore, di solidarietà e di pace.

Marina Spinosa