50° Anniversario di Professione Religiosa di Padre Giorgio KOŁODZIEJ

Lunedì 29 settembre al nostro Santuario abbiamo vissuto un’altra giornata colma di grazia e di gioia.

Nel giorno della Festa dei santi Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, nella Basilica di San Giuseppe si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Padre Giorgio KOŁODZIEJ il quale, proprio nel giorno della Festa patronale della Congregazione di San Michele Arcangelo, festeggiava assieme ai confratelli, ai seminaristi ed alla numerosa assemblea presente, il suo 50° Anniversario di Professione Religiosa. Tra i sacerdoti concelebranti, oltre ai padri Micaeliti del Santuario, anche don Giancarlo Isoardi, appartenente alla congregazione dei padri Salesiani.

All’inizio della santa Messa, p. Giorgio ha avuto parole di riconoscenza verso Dio che lo ha chiamato al sacerdozio e che lo ha fatto giungere a questa importante tappa della sua vita. Dalla sua voce traspariva una certa emozione ed anche una gratitudine immensa al Signore, al quale si è totalmente consacrato 50 anni fa, e alla Madonna alla quale è tanto devoto.

Molto bello anche il saluto ed il sentito ringraziamento che il Rettore p. Pietro ha rivolto a p. Giorgio e a tutta l’assemblea, durante il quale ha svelato un piccolo particolare e cioè che p. Giorgio ha emesso i voti perpetui il 22 agosto di 50 anni fa, nel giorno della Beata Vergine Maria Regina e “questo ci spiega anche la sua grande devozione mariana, proprio perché ha iniziato il percorso della sua vocazione e della vita religiosa nel giorno dedicato alla Madonna”. Poi p. Pietro ha ringraziato il Sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini, le autorità civili e militari e tutti i presenti per aver accolto l’invito a partecipare tanto numerosi alla santa Messa in un giorno così importante per p. Giorgio e per tutta la Comunità dei padri Micaeliti . “Cinquant’anni vissuti da padre Giorgio con fedeltà, con coerenza, continuando a dare un grande esempio e una grande testimonianza a tutti noi che ci sentiamo suoi figli spirituali. La professione perpetua sigilla in modo definitivo l’appartenenza alla nostra Congregazione…” Poi p. Pietro ha proseguito dicendo:”. Anche io mi sento figlio spirituale di padre Giorgio perché come seminarista ho potuto ricevere tantissimo e ogni giorno continuo a ricevere tantissimo in termini di testimonianza, di fedeltà, di coerenza: una vita dedicata totalmente al Signore e in molti possono sottoscrivere quanto dico perché tutti i giorni, le persone che vengono qui per le confessioni chi trovano? Trovano p. Giorgio che è il primo a correre in confessionale, a servire il confessionale, ad accogliere le persone che vogliono riconciliarsi con il Signore”.

Al termine del ringraziamento di padre Pietro, un grande applauso si è levato all’indirizzo di padre Giorgio. Ha poi preso la parola don Giancarlo, il quale nella sua omelia ha avuto parole di apprezzamento e di stima per il festeggiato p. Giorgio: “ E’ per me una gioia molto grande unirmi alla festa dei 50 anni di professione religiosa. Padre Giorgio da 50 anni sta dicendo “sì” , lo dice al Signore! Sono persone che passano nella nostra vita e ci lasciano un segno . Sono persone che noi guardiamo e diciamo: “qui c’è il dito di Dio !”

Al termine della celebrazione - molto bella, solenne, animata liturgicamente dal seminarista Paolo, con la partecipazione di tutta l’assemblea - sotto il porticato del convento si è tenuto un rinfresco al quale hanno partecipato i fedeli presenti, felici di poter festeggiare tutti insieme padre Giorgio.

Carissimo p. Giorgio, grazie per tutto quello che Lei è per tutti noi e per quello che fa per il popolo di Dio a Lei affidato. Grazie per l’esempio di vita che ci dà ogni giorno. Grazie per tutte le volte che l’abbiamo vista e la vediamo raccolto in silenziosa preghiera nella Grotta della Madonna o nella Basilica di san Giuseppe. Grazie per tutte le volte che preghiamo insieme il Rosario e per ogni volta che partecipiamo alla Messa e che cantiamo insieme al Signore durante la liturgia. Grazie per tutte le volte che ci ha riconciliati con Dio e che ci ha benedetti. Lei è un grande dono di Dio per tutti noi.

Ed infine, gli Auguri più sentiti con le parole che il Rettore padre Pietro Le ha rivolto durante la Messa:” Il Signore continui ad effondere su di Lei e nel suo cuore la forza dello Spirito Santo perché Lei possa vivere ogni giorno della sua vita con quella pace e quella gioia che lei trasmette a chi Le si avvicina. Ma anche con quella fedeltà della quale ci dà esempio, con quella coerenza della quale parla la sua vita sacerdotale. E la Madonna – che lei tanto ama e tanto venera - continui a proteggerla e a tenerla sotto il manto della sua materna protezione”.

I più affettuosi Auguri da parte di tutti gli amici e i fedeli del Santuario, carissimo Padre Giorgio! Le vogliamo un mondo di bene!

Marina SPINOSA

Professione Perpetua di Paolo Zagorski - 28 settembre 2014

“Desidero con l’amore sempre più grande servire Te, o Dio e la Santa Chiesa…”

PROFESSIONE PERPETUA

Domenica 28 settembre la Comunità dei padri Micaeliti e tutti i fedeli del nostro Santuario hanno vissuto una domenica davvero speciale. Alla Vigilia della Festa degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, alle 18.00 nella Basilica di San Giuseppe si è tenuta una santa Messa solenne, durante la quale il seminarista Paolo con grande emozione ha emesso i voti perpetui di povertà, castità e obbedienza nelle mani del Superiore della Provincia italo-elvetica, p. Bogdan Kalisztan, che presiedeva la Concelebrazione, mentre i seminaristi William, Moses e Luca hanno rinnovato la professione religiosa per un anno.

Molti i sacerdoti concelebranti: p. Boguslao, p. Mariano, Mons. Tymon, p. Janusz, p. Teddy, p. Giorgio, p. Stanislao, p. Tommaso, p. Giorgino, don Paolo, p. Pietro.

Tra la numerosa assemblea, presente anche il sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini con il Vice sindaco, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Castel Sant’Elia, il Comandante della Guardia di Finanza di Civita Castellana, molti seminaristi, religiosi e religiose.
Nel suo saluto iniziale, il Rettore p. Pietro si è rivolto a Padre Bogdan Kalisztan, come anche al Sindaco, al Vice sindaco, alla giunta comunale di Castel Sant’Elia, alle autorità militari presenti, ai confratelli, ai sacerdoti concelebranti, a tutte le persone consacrate e a tutti i presenti, ringraziandoli per la loro partecipazione a un ”momento così bello e significativo per i nostri seminaristi e per tutti noi”.

Poi Padre Pietro è passato a spiegare l’importanza di quanto l’intera assemblea avrebbe vissuto. “Questo è un atto pubblico e solenne che esprime, come dicono le Costituzioni della nostra Congregazione, la consacrazione personale a Dio attraverso la professione dei voti religiosi e conduce ad una vita cristiana più piena, iniziata con la grazia del battesimo. La consacrazione così intesa purifica il cuore del religioso dall’egoismo, lo inserisce efficacemente nell'offerta pasquale di Cristo, il quale per la nostra salvezza "spogliò se stesso, assumendo la condizione del servo"”(Fil 2,7).

Ma il Rettore ha anche voluto sottolineare la bellezza e la profondità della seconda Lettura, “ in piena sintonia con ciò che esprime la professione religiosa e con ciò che affermano le nostre Costituzioni. San Paolo scrivendo ai Filippesi presenta l’esempio di Gesù e invita tutti noi e in modo particolare questi nostri seminaristi, ad assumere l’atteggiamento del servo, ad avere un atteggiamento e un cuore umile: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”. Ed ha messo in evidenza che “ seguire Cristo, mettersi alla sequela di Cristo, percorrere la via di Cristo, che è sapienza che viene dall'alto, è la via dell'umiltà. Gesù è la Via, e chi lo segue da vicino deve affrontare il vuoto orgoglio dell'uomo contrappo¬nendogli la vera grandezza: la grandezza del vivere per gli altri, del servire i fratelli, del donare la propria vita. Per questo Gesù ci invita ad essere umili: per essere figli di Dio, per essere luce di Dio, per essere amore manifestato di Dio”.

Molto bella e profonda l’omelia di p. Bogdan il quale, dopo aver fatto riferimento alle bellissime ed impegnative parole dell’Apostolo Paolo, ha sollecitato i seminaristi e tutta l’assemblea a far proprie le parole “abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù Cristo. Questa seconda Lettura di oggi è un’ottima introduzione per comprendere il gesto e l’impegno di questi seminaristi …toccati dall’amore di Cristo nel profondo del cuore …vogliono testimoniare la presenza di Cristo vivo, non intimoriti dai tempi che viviamo. Fate bene, perché non c’è spazio per il pessimismo per chi sa che Gesù Cristo ha vinto la morte ed il suo Spirito è operante nel mondo”.

Poi p. Bogdan, rivolto ai seminaristi, ha proseguito dicendo:” Oggi diventate in anticipo segni del mondo futuro, che relativizza ogni bene di questo mondo. La vostra vita è chiamata a diventare segno della vita futura, della speranza che Cristo ha inaugurato su questa terra…..dovete essere uomini del grande desiderio di Dio. Desiderio e attesa di un incontro, di un ricongiungimento, di una relazione. Dio ha bisogno di voi perché siate segno e strumento del mistero del Dio vivo. La Chiesa conta su di voi: non spaventatevi di questa responsabilità perché Cristo stesso si impegna con voi e anche la Congregazione. Avete modelli belli, … in Padre Giorgio che domani compie 50 anni di Professione”.

Dopo la Santa Messa tutti i presenti sono stati invitati a partecipare ad un rinfresco organizzato dal “Team del Santuario” sotto il porticato del convento, un bellissimo momento di festa, convivialità e di agape fraterna.

Non ci resta che continuare a pregare per questi nostri seminaristi e far loro un augurio, utilizzando le parole del Rettore p. Pietro “ possiate continuare a percorrere le via della perfezione evangelica, lasciandovi plasmare da Cristo seguendo la via dell’umiltà e, con generosa e costante dedizione e con tanto entusiasmo, possiate testimoniare al mondo intero la grandezza e la bellezza della vostra vocazione ”.

E terminiamo con un altro bellissimo augurio, quello del Superiore Padre Bogdan: “Gioia e coraggio a voi! L’unica cosa necessaria è vivere in comunione con Dio, vi accompagnino la grazia del Signore, nostra Madre Maria, San Michele Arcangelo e il beato Markiewicz”.

Marina SPINOSA

Giuramento del seminarista Paolo prima di emettere la professione perpetua dei voti religiosi

Venerdì 26 settembre, giorno in cui celebriamo la memoria dei Santi Martiri Cosma e Damiano e nel settimo giorno della novena che ci prepara alla festa di San Michele Arcangelo, patrono della nostra congregazione, dopo la solenne celebrazione dei Vespri presieduta da Padre Pietro Burek, il seminarista Paolo Zagorski, davanti al Rettore e davanti a tutta la Comunità Religiosa, ha emesso il giuramento richiesto dalle Costituzioni della Congregazione di San Michele Arcangelo prima di emettere la professione perpetua.

Il seminarista Paolo, con grande emozione e in modo solenne, ha pronunciato le parole del giuramento: “Io Paolo Zagorski, membro della Congregazione di San Michele Arcangelo, dopo aver presentato ai miei Superiori la domanda per poter emettere la professione perpetua, in prossimità di questo giorno, dopo una profonda riflessione davanti a Dio, sotto giuramento faccio la seguente dichiarazione…”.

Domenica 28 settembre, alla Vigilia della Festa di San Michele Arcangelo, durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica che avrà luogo nella Basilica di San Giuseppe alle ore 18.00, il seminarista Paolo emetterà la professione perpetua dei voti religiosi, mentre i seminaristi Luca, William e Mosè durante la stessa celebrazione rinnoveranno la professione dei voti.

Invitiamo tutti alla numerosa e sentita partecipazione.

Solennità di Maria SS ad Rupes - 12 settembre 2014

SOLENNITA’ DI MARIA SANTISSIMA “AD RUPES”
“….abbiamo vissuto un momento religioso autentico”
Mons. Romano Rossi

Tre bei giorni di preparazione spirituale per i molti fedeli e gli amici del Santuario, che hanno partecipato la mattina o il pomeriggio al Triduo in preparazione alla Festa della nostra celeste Patrona, guidato dal Rettore p. Pietro. Un’occasione speciale di formazione e di preghiera in vista di un grande evento che si ripete ogni anno: la solennità di Maria Santissima “ad Rupes”, Patrona della Diocesi di Civita Castellana, culminata venerdì 12 settembre con la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Romano nella Basilica di San Giuseppe, alle ore 20.30.

Alla Santa Messa erano presenti una trentina di sacerdoti - parroci provenienti da varie parrocchie di questa diocesi, padri micaeliti, Servi di Maria - e poi tanti seminaristi, religiosi e religiose. Molti anche i sindaci – tra i quali il Sindaco di Castel Sant’Elia, Rodolfo MAZZOLINI con la giunta comunale - autorità civili e militari provenienti da vari paesi, la Banda Musicale di Castel Sant’Elia, alcune associazioni, la Confraternita dei Santi Protettori e la Confraternita della Madonna di Loreto di Castel Sant’Elia, che con grande amore e dedizione hanno allestito, decorato e portato sulle spalle con grande fatica la macchina della Madonna, ed un grandissimo numero di fedeli. Tutti hanno partecipato alle celebrazioni in silenzio e senza distrazioni, contribuendo a creare un’atmosfera di grande raccoglimento e preghiera.

Al termine della Santa Messa, sotto la guida di Mons. Romano Rossi si è formata la Processione dietro la “macchina” con l’immagine miracolosa di Maria Santissima “ad Rupes”, trasportata con fede e devozione dai numerosi “facchini” della Confraternita dei Santi Protettori e della Madonna di Loreto . Come sempre, molto coinvolgente l’esecuzione della Banda del Comune di Castel Sant’Elia, guidata dal maestro Rino Fabrizi, che ha accolto Maria Santissima all’uscita del convento dei padri Micaeliti e l’ha accompagnata per le vie del paese. Qui, durante la sosta al centro di Castel Sant’Elia, nel più assoluto silenzio, il nostro Vescovo Romano ha preso la parola e in quel momento ha spiegato cosa vuol dire pregare Maria”: ti metto nella mani il mio desiderio di dire “sì” e la mia incapacità molte volte di farlo”, ha poi chiesto alla Madre forza, aiuto e grazia:”io non ho il coraggio di dire tutti sì, non ho il coraggio di accettare sempre con gioia il mio percorso”.

L’imponente processione, formata da un numero straordinario di fedeli raccolti in preghiera, dopo aver attraversato Castel Sant’Elia recitando e meditando il santo Rosario, guidato da Padre Stanislao e cantando inni alla Madonna con il gruppo di animazione liturgica della parrocchia di Castel Sant’Elia, è finalmente tornata al Santuario.

Al termine delle celebrazioni, sul palco posto sul piazzale antistante la scalinata di Fra’ Rodio, Monsignor Romano si è rivolto a tutte le autorità e ai fedeli presenti, raccolti attorno all’immagine di Maria Santissima, per condividere lo stupore e la gioia dell’esperienza di preghiera e di fede vissuta insieme:”Ci ha attirati e ci attira sempre la Madonna, ma perché? Noi vediamo da una parte in lei il meglio della nostra ordinaria normalità: è stata madre, è stata spiazzata più volte dalla vita, è stata povera, è stata sola, vedova e gli è morto il figliolo. Ha attraversato il deserto del nostro quotidiano con una dignità, con una pulizia, con una coerenza che impressiona. La sentiamo nostra e ci sentiamo suoi perché questa creatura così insolitamente e così unicamente normale è stata la madre di Dio, la benedetta fra le donne e l’assunta in cielo, come l’apripista per ciascuno di noi”. Il vescovo Romano, dopo aver sottolineato la grandezza del momento religioso vissuto insieme, ha aggiunto: “Cosa manca? Cosa manca alla processione stasera? Mancano due passi: ve li affido. Il primo passo è inginocchiarsi davanti al Signore e a Maria e a guardarli a quattr’occhi, lei e noi. Manca la dimensione personale… L’atmosfera intensissima di questa sera ha bisogno di continuare in qualche momento di interiorità. …Maria ti toglie l’angoscia quando ti guardi in profondità, vuol dire che ti riconcili con te stesso e vuol dire che il silenzio non è più il ciglio dell’abisso che sprofonda nel nulla ma è l’anticamera dove riecheggia la Parola che ti dice :tu sei mio figlio, vieni!”.

Ed ancora Monsignor Rossi ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento nei riguardi dei sindaci e degli amministratori presenti:” cari amici sindaci , quanto vorrei che su di voi arrivasse il messaggio di Maria che vale la pena continuare ad andare avanti, resistendo…vale la pena. Vale la pena farlo per la Verità, vale la pena farlo per la giustizia, vale la pena.”

Ed infine il nostro Vescovo ha messo in evidenza il valore del Santuario con queste parole:” Il valore del Santuario è dare uno spazio d’intimità con Maria, dove recuperi, dove ti ricarichi, dove trovi magari disponibile il sacerdote per la confessione e dove riprendi la forza per dire : voglio tornare nel mio popolo, nella mia comunità, voglio riportare e condividere e dilatare e far crescere la Chiesa. … E ci conceda Maria, che è Madre per definizione, di uscire da questo momento di dispersione e a ricomporci come popolo e come popolo di Dio”.

Dopo la recita comunitaria dell’atto di affidamento alla Vergine Santissima “ad Rupes”, ha preso la parola p. Pietro Burek, Rettore del Santuario, che ha rivolto parole di gratitudine al Vescovo Romano e ai presenti parole di ringraziamento per aver accolto così numerosi l’invito a partecipare alla grande festa dedicata al nome di Maria, indicando Maria come esempio da seguire, con queste parole: “Non finiremo mai di imparare da Maria e Maria non finirà mai di insegnarci il suo stile, che si esprimeva, come dice l’evangelista Luca, nel meditare e nel conservare. Maria Meditava e conservava nel cuore. Conservare è il verbo che salva il passato, che preserva la gratitudine, che fa della memoria un albero ricco di frutti, del cuore un archivio di grazia. Conservare, per lasciarsi inserire in qualcosa di più grande dell’istante. Meditare: confrontare le cose per cercarne il senso profondo e per guardare al futuro con occhi di fiducia, nonostante le tantissime difficoltà”.

Ed infine il nostro Vescovo Romano ha invocato la benedizione di Dio su tutta l’assemblea, per intercessione di Maria Santissima “ad Rupes”.

La preghiera, il silenzio e il raccoglimento hanno contraddistinto questa notte, assieme alla gioia di sentirsi Chiesa in cammino, tutta raccolta attorno a Maria. Accogliendo l’esortazione del nostro Vescovo, possa ciascun fedele continuare nella propria quotidianità ad imitare Maria, trovando tempi sempre più prolungati per stare cuore a cuore con Colui che ci ama e ascoltando e meditando ogni giorno la Parola di Dio, che è “Luce sul nostro cammino”.

Marina SPINOSA
 

SOLENNITA’ DI MARIA SANTISSMA “AD RUPES” INIZIATIVE AL NOSTRO SANTUARIO

Si avvicina a grandi passi il 12 settembre, solennità della nostra Madre celeste Maria Santissima “ad Rupes”, patrona della diocesi di Civita Castellana. Al nostro Santuario grandi sono i preparativi per celebrare al meglio questa grande Festa che coinvolge tante e tante persone provenienti dalla nostra diocesi e anche da fuori.

Ricordiamo che nei giorni compresi tra il 9 e l’11 settembre (martedì, mercoledì e giovedì) verrà celebrato un Triduo in onore della Madonna, sia la mattina che pomeriggio, per dare a tutti la possibilità di prepararsi bene a questo importante evento. Le celebrazioni seguiranno pertanto il seguente orario:

  • La mattina nella Basilica di San Giuseppe alle ore 6.45: Santa Messa con la preghiera delle Lodi Mattutine ed omelia mariana. A conclusione della celebrazione, preghiera di affidamento a Maria SS. “ad Rupes”.
  • Nel pomeriggio nella Grotta della Madonna alle ore 17.30: Santo Rosario meditato. Alle ore 18.00: Santa Messa con omelia mariana. A conclusione della celebrazione Eucaristica:
  • Esposizione del Santissimo Sacramento
  • Recita delle Litanie Lauretane
  • Preghiera di affidamento a Maria SS. “ad Rupes”
  • Benedizione solenne

Venerdì 12 settembre, giorno della solennità di Maria Santissima “ad Rupes”, nostra celeste Patrona, le celebrazioni seguiranno il seguente orario:

Ore 7.45 - Lodi Mattutine. Basilica di San Giuseppe
Ore 8.00 - Santa Messa. Basilica di San Giuseppe
Ore 9.00 - Santo Rosario. Basilica di San Giuseppe
Ore 9.30 - Santa Messa. Basilica di San Giuseppe
Ore 17.30 - Santo Rosario. Grotta della Madonna
Ore 18.00 - Santa Messa. Grotta della Madonna
Ore 20.30 - Santa Messa. Basilica di San Giuseppe. La Solenne Concelebrazione Eucaristica delle ore 20.30 sarà presieduta da Sua Eccellenza Rev. ma Mons. ROMANO ROSSI.

Al termine della Santa Messa, sotto la guida del Vescovo Romano, davanti alla Basilica di san Giuseppe si formerà la solenne processione che percorrerà le vie di Castel Sant’Elia con l’immagine miracolosa di Maria Santissima “ad Rupes” e farà poi ritorno al Santuario.

Invitiamo ciascun fedele e devoto della Madonna a prepararsi a questa importante Festa con la dovuta attenzione, partecipando alle varie iniziative di preghiera e di formazione e ci è gradita anche l’occasione per invitare tutti con grande gioia alla celebrazione della solennità di Maria SS “ad Rupes” il 12 settembre p.v.

Manifesto - Festa della Madonna ad Rupes - 12 settembre 2014 (PDF)

25 anni fa…

Il cammino della nostra vita è segnato da alcuni momenti importantissimi, decisivi per la vita e per il cammino nel futuro. Questi momenti sono legati alle date che rimangono impresse nella nostra mente e rimangono indelebili nel tempo. Così è stato per i nostri confratelli P. Bogdan Kalisztan, P. Boguslaw Turek e P. Janusz Konopacki, che ricordano, con commozione e gratitudine verso il Signore, la data della loro ordinazione sacerdotale, avvenuta, per P. Janusz il 13 maggio e per P. Bogdan e P. Boguslao il 2 luglio. Tutto ciò ha avuto luogo 25 anni fa, nel 1989, in Polonia, per P. Janusz a Cracovia, per P. Bogdan e P. Boguslaw nella nostra Casa Madre a Miejsce Piastowe.

Non poteva mancare e non è mancato un momento e una celebrazione per ringraziare il Signore, per il dono ricevuto: il dono del sacerdozio, vissuto con coerenza, con fedeltà, con gioia ed entusiasmo al servizio di Dio, del suo popolo e della Chiesa. Così, domenica 6 luglio alle ore 18.00, nella Basilica di San Giuseppe, i nostri confratelli, hanno celebrato e festeggiato il loro giubileo di 25 anni di ordinazione sacerdotale. La solenne celebrazione Eucaristica è stata concelebrata dal Superiore Generale della Congregazione di San Michele Arcangelo P. Kazimierz Radzik, dal Rettore del Santuario P. Pietro Burek, dal Procuratore Generale P. Marian Babula, dal Rettore del Santuario di San Michele Arcangelo P. Ladislao Suchy, da P. Edoardo Parroco a Crescentino, P. Teddy padre spirituale dei seminaristi e P. Stanislao fratello di P. Bogdan. Tra i concelebranti presente anche Mons. Tymon Chmielecki, Ufficiale della Segreteria di Stato e carissimo amico della nostra Comunità Religiosa. La Basilica era gremita di fedeli arrivati per questa solenne concelebrazione, gradita la presenza del sindaco di Castel Sant’Elia, il Sig. Rodolfo Mazzolini e il vice sindaco il Sig. Elvio Parmeggiani. La celebrazione è stata animata dal coro composto da vari cantori, fedeli laici impegnati nelle parrocchie di Nepi e di Castel Sant’Elia, diretto da P. Tommaso. All’inizio della celebrazione P. Pietro ha presentato i sacerdoti concelebranti, rivolgendo loro un caloroso saluto di benvenuto, poi rivolgendosi ai festeggiati, ha voluto ricordare il loro percorso di vita iniziato nel seminario per culminare nell’ordinazione sacerdotale. Un percorso di vita strettamente legato al nostro Santuario, di Maria SS. “Rupes” e ai fedeli di Castel Sant’Elia.

La Parola di Dio, proclamata da P. Janusz è stata invece, “spezzata” e condivisa dal Superiore Generale, P. Kazimierz Radzik.

La solenne celebrazione si è svolta in un clima denso di emozione, ogni parola, canti e preghiere mettevano in evidenza la grandezza del dono del sacerdozio. In questa speciale occasione non poteva mancare la benedizione apostolica del Santo Padre papa Francesco. Al termine della santa messa il ringraziamento di P. Boguslaw Turek, circonda tutta l’assemblea in un caloroso abbraccio di gratitudine e riconoscenza per la vicinanza e l’affetto dimostrati in questi anni alla comunità michelita, ma il ringraziamento più grande è rivolto a Dio Padre, per ogni momento, giorno, anno di vita sacerdotale vissuta. Un momento di condivisione fraterna, nel chiostro del santuario è come sempre il modo migliore per scambiarsi un: arrivederci a presto!

Ai festeggiati P. Bogdan, P. Boguslaw e P. Janusz giungano i nostri migliori auguri: PLURIMOS ANNOS!!!

Sem. Luca

“INFIORATA” AL NOSTRO SANTUARIO NELLA SOLENNITA’ DEL “CORPUS DOMINI”

Ogni anno, con la grande Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo - il “Corpus Domini” - la Chiesa festeggia l’istituzione dell’Eucaristia, il dono immenso che il Signore ha fatto di se stesso nei segni del Pane e del Vino nell’Ultima Cena. E’, questo, un grande mistero d’amore e al tempo stesso un grande miracolo: Dio si fa vicino, cielo e terra si toccano perché il nostro è un Dio che si è incarnato e la sua carne si è fatta pane per nutrirci tutti i giorni con la sua presenza e per rimanere per sempre con noi.

Anche al nostro Santuario, grandi sono stati i preparativi per celebrare con grande solennità questa importante ricorrenza. Il pomeriggio di sabato, infatti, un numeroso gruppo di fedeli e amici del Santuario, i seminaristi e alcuni sacerdoti micaeliti, hanno allestito la tradizionale “infiorata” lungo il viale del Santuario. I lavori si sono protratti fino a tarda notte ma tutto il materiale per preparare lo splendido tappeto multicolore, con il simbolo dell’Anno della Famiglia ed altri simboli della nostra fede, ha richiesto mesi di preparazione, tanto intenso lavoro, pazienza e abnegazione di alcune gentili signore che ogni anno, con tanta disponibilità, creatività e generosità, si assumono questo importante e faticoso compito.

Il sabato che precede la solennità del Corpus Domini al Santuario è dunque un giorno davvero speciale e anche una notte speciale. Sì, perché i lavori vanno avanti fino a tarda notte! Oltre alla stanchezza che sopraggiunge a una cert’ora, c’è anche la gioia di lavorare fianco a fianco, di aiutarsi a vicenda. C’è chi lavora alacremente per ricreare i disegni trasferendoli sull’asfalto, chi provvede ad allacciare i cavi di alimentazione dell’energia elettrica per l’illuminazione notturna, chi pulisce l’asfalto con ramazza e paletta, chi porta le cassette piene di materiale colorato, chi mette in ordine e raccoglie il materiale di scarto….E’ davvero un’esperienza unica quella dell’allestimento dell’infiorata: un continuo via vai di gente di tutte le età, un’atmosfera piena di gioia serena che coinvolge tutti, felici di dare il proprio contributo in questo sabato faticoso ma lieto, fatto di risate e di condivisione di ciò che si è, di ciò che si fa ed anche del cibo preparato a casa e portato al convento per la cena condivisa la sera, durante il momento di pausa. Una vera ed intensa esperienza di comunione con Dio e con i fratelli.. E mentre tutti sono al lavoro, ecco che p. Pietro si affaccia per scattare le foto per il nostro sito, per "rubare" qualche espressione particolare in questo lungo sabato vissuto all’insegna dell’amicizia e della gioia del dono di sé . Ma la cosa più bella è che tutto questo lavoro è fatto per onorare il passaggio del Signore in mezzo ai suoi e manifestargli gratitudine per il dono dell’Eucaristia.

Lo ha ricordato il Rettore del Santuario, padre Pietro BUREK il quale, nella sua bella omelia pronunciata durante la Messa delle 9.30 nella Basilica di San Giuseppe, dopo aver ringraziato pubblicamente tutte le persone che si sono adoperate per allestire con tanta fatica il prezioso tappeto multicolore lungo il viale del santuario, ha spiegato l’origine della solennità del Corpus Domini con queste parole: “La solennità che celebriamo oggi che origini ha? Quando è stata istituita? L’ispirazione all’istituzione della festa si deve alla beata Giuliana di Retìna, priora nel monastero del Monte Cornelio presso Liegi, in Belgio. Questa beata nel secolo XIII ebbe delle visioni che indicavano che la Liturgia della Chiesa dell’epoca mancava di una festa che onorasse il Corpo di Cristo sacrificato per l’umanità. Per questo la religiosa si batté per l’istituzione di un culto che glorificasse il Sacramento dell’Eucaristia. E così il vescovo di Liegi istituì nel 1246 la festa diocesana del Corpus Domini. …..A conferma della necessità dell’istituzione di questa festa, nel 1263 non lontano da qui, a Bolsena, un prete boemo fu protagonista di uno straordinario miracolo eucaristico le cui reliquie sono oggi conservate nel Duomo di Orvieto. L’8 settembre del 1264, un anno dopo, papa Urbano IV promulgò la Bolla “Transiturus” in cui annunciava l’istituzione della festa del Corpus Domini per tutta la Chiesa universale.

Poi il Rettore ha proseguito dicendo: ”…non smetto di invitare tutti a vivere questa Solennità con cuore grato, con cuore riconoscente per il dono dell’Eucaristia. ….ogni partecipazione all’Eucaristia deve essere un momento solenne, un momento bello, necessario e importantissimo per noi, per la nostra vita, per il nostro cammino di fede. Se prendessimo sul serio le parole che il Signore ci ha rivolto e che abbiamo ascoltato oggi nel brano del Vangelo, non finiremmo mai di ringraziarlo per questo dono e non finiremmo mai di partecipare seriamente a questo momento con coinvolgimento, con dedizione, con la gioia nel cuore e con un cuore puro”. Ed ancora, facendo riferimento al Magistero della Chiesa, p. Pietro ha aggiunto: “l’Eucaristia è fonte e culmine, culmine nel senso che non esiste un momento più solenne, più alto, più importante. Fonte, perché incontrando il Signore, accogliendolo nell’Eucaristia abbiamo la possibilità di attingere continuamente al suo amore…..: questo è il momento nel quale il Signore ci dà la forza per andare avanti, per crescere nelle fede, per crescere nel suo amore. Ecco l’importanza dell’Eucaristia: chi mangia questo pane vivrà in eterno. C’è in palio – scusate questa espressione – la vita eterna….. Il terzo pensiero riguarda la comunione…… noi siamo chiamati a vivere la comunione col Signore e tra di noi. Non riusciremo mai a vivere una piena comunione tra di noi, tra marito e moglie, in famiglia , con gli altri se mancherà il riferimento e la partecipazione all’Eucaristia: da qui attingiamo ciò che serve per creare la vera comunione : la comunione dell’amore”.

Al termine della Santa Messa, tutta l’assemblea si è recata fuori dalla chiesa per accogliere il “Corpo del Signore”, l’Ostia consacrata custodita nell’ostensorio e trasportata in processione dal Parroco di Castel Sant’Elia, padre Riccardo, accompagnata dalla Banda musicale di Castel Sant’Elia e dalle Confraternite dei Santi Protettori e quella della Madonna di Loreto. Molti i fedeli di Castel Sant’Elia, primo tra i quali il Sindaco Rodolfo Mazzolini.

Dopo una sosta davanti alla Basilica di San Giuseppe, durante la quale padre Riccardo ha proclamato la Parola ed ha impartito la benedizione, la processione solenne è ripartita alla volta della Chiesa di Sant’Antonio Abate, dalla quale proveniva, dopo aver attraversato il paese di Castel Sant’Elia, le cui vie erano tutte decorate con variopinti disegni, fatti con fiori , foglie ed altri materiali.
Molte le persone che hanno seguito in processione l’Ostensorio con il “Corpo del Signore” che al suo passaggio benediceva e santificava tutto, illuminando ogni cosa col Suo splendore nascosto.

Ancora una volta, da questo santuario la nostra gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato per tanti mesi nella preparazione di tutti i materiali per l’Infiorata ed anche a tutti quelli che hanno collaborato al suo allestimento, aiutando in tal modo ad onorare degnamente il Signore che ci ha salvati e redenti col Suo Corpo e il Suo Sangue.

Marina Spinosa

SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL NOVELLO SACERDOTE P. TOMMASO ROZEK

Domenica 8 giugno, nella solennità di Pentecoste, p. Tommaso Rozek ha presieduto una solenne Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giuseppe alle ore 18.00. Si è trattato della prima Messa del novello sacerdote presso il nostro Santuario, concelebrata dal Rettore p. Pietro Burek e da p. Stanislao. Molta l’emozione ed anche la gioia dei celebranti e profondo il raccoglimento e la partecipazione della numerosa assemblea presente in Basilica.

Particolarmente bella e ispirata l’omelia di p. Pietro, il quale ha ripercorso i momenti importanti, a volte faticosi, che ogni seminarista trascorre nel periodo delle sua formazione e più volte si è rivolto a p. Tommaso: ”… a quest’ora domenica scorsa sei stato ordinato sacerdote a Nepi nella Chiesa della Santa Famiglia e oggi vieni qui in questo Santuario a celebrare la tua prima Messa , in questo sacro luogo dove sei cresciuto sotto lo sguardo della Madonna, dove ti sei preparato intellettualmente, spiritualmente, pastoralmente. Gli anni vissuti qui da seminarista, te lo dico per esperienza personale, rimangono un ricordo indelebile per tutta la vita”.

Poi il Rettore ha tracciato i momenti salienti dell’Ordinazione presbiterale di p. Tommaso, ponendo in evidenza l’importanza dei gesti compiuti in quel giorno memorabile dal Vescovo: l’imposizione delle mani, la preghiera consacratoria e l’unzione con il sacro crisma. Poi p. Pietro ha aggiunto: “E’ bello, Tommaso, celebrare la Messa insieme con te e celebrarla proprio in questa domenica di Pentecoste. Il protagonista di questo giorno è lo Spirito Santo, il protagonista dell’ordinazione è lo Spirito Santo, che il vescovo ha invocato su di te.

Una manifestazione particolare dello Spirito ti è stata donata, Tommaso: lo spirito di santità e questa manifestazione è per il bene comune. Che tu possa guidare con il tuo esempio tutti a un’integra condotta di vita …tu hai, come tutti noi, tanti carismi, tanti talenti: alcuni già scoperti, altri li scoprirai strada facendo, vivendo il ministero sacerdotale perché lo Spirito Santo ti aiuterà e ti guiderà in questo percorso”.

Poi il Rettore, riferendosi all’inadeguatezza e alla piccolezza dell’essere umano, ha fatto riferimento a un determinato tipo di timore che hanno provato gli stessi Apostoli prima dell’invio dello Spirito Santo: “Chi vuole vivere la propria vocazione non solo in maniera consapevole ma anche in maniera coerente , con entusiasmo e con impegno, penso che provi anche un po’ di paura, di timore …prima e dopo. Se guardiamo gli apostoli, alcuni giorni prima della Pentecoste, durante l’Ascensione del Signore che li invia ad evangelizzare - proprio loro che lo avevano abbandonato e rinnegato - ora provano paura. Questo timore è un atteggiamento profondo interiore che nasce dall’umiltà, dalla coscienza di essere tanto piccoli, di essere inadeguati senza l’aiuto dello Spirito Santo. Guarda, Tommaso, questo è il primo messaggio che ti voglio dare: vivi l’umiltà, vivi l’atteggiamento degli apostoli prima della Pentecoste. Questo è importante: non sei stato tu a scegliere il Signore, ma il Signore ha scelto te e ti ha chiamato in questo bellissimo percorso che è il ministero e la vita sacerdotale. Sii consapevole di questo grande dono e sii consapevole che da solo non puoi far nulla”.

Poi p. Pietro ha letto una bella poesia scritta da un sacerdote polacco che parla del dono grandissimo del sacerdozio:

Ho paura del mio sacerdozio
Temo il mio sacerdozio

Davanti al mio sacerdozio cado nella polvere
Davanti al mio sacerdozio mi inginocchio

In una mattina di luglio, nel giorno della mia ordinazione –
per tanti, una mattina sicuramente grigia –
una potenza straordinaria, in un attimo, in me si è generata.

Al termine della Messa, p. Tommaso ha impartito su tutta l’assemblea e poi ciascun fedele presente una benedizione solenne.

Da tutti noi, tanti auguri, p. Tommaso, con le parole che p. Pietro ti ha rivolto la domenica di Pentecoste: “Non temere, Tommaso, ti dice il Signore: non ti lascio da solo, quel dono che ho effuso otto giorni fa nel tuo cuore ti sarà sempre presente, lo Spirito Santo ti accompagnerà sempre, a condizione che tu viva quotidianamente la tua vita e il tuo ministero sacerdotale nell’atmosfera del Cenacolo, fatta di preghiera, umiltà,attesa fiduciosa e vigilanza, allora proverai una grande gioia e proclamerai con tutta la tua vita che Gesù è il Signore, colui che dà pienezza e senso alla tua vita e al tuo impegno”.

Marina Spinosa

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