CONCERTO DELL’ENSEMBLE VOCALE “DOPPIOUNISONO”

Nella solennità della Divina Misericordia, domenica 12 aprile alle ore 21.00, un evento musicale di altissimo livello è stato accolto nella splendida cornice della Basilica di San Giuseppe. Si è trattato del tanto atteso concerto dell’ensemble vocale “Doppiounisono”, composto da dieci cantori, diretto dal Maestro Lucio Roberti e accompagnato all’organo dal Maestro Enrico Berluti. Una serata tutta dedicata al grande musicista italiano Lorenzo Perosi durante la quale è stata eseguita la “Missa Pontificalis”, da lui composta nel 1897 e altri due brani: il “Preludio in Fa maggiore per organo” e “Jesu corona virginum”.
Nella “Missa Pontificalis” , oltre al “Kyrie”, al “Credo”, al “Benedictus” e all’”Agnus Dei”, sono stati proposti due canti della Liturgia cristiana che derivano da due testi biblici : il “Gloria” cantato dagli angeli alla nascita di Gesù e il “Sanctus”, che secondo il profeta Isaia è cantato dai Serafini.

L’evento è stato organizzato grazie al contributo di CM e dell’Impresa Cesetti , in collaborazione con il signor Marco Imbrauglio ed il Rettore del Santuario Maria SS. “ad Rupes”, p. Pietro Burek.

Al pubblico presente è stato offerto un autentico saggio di grande musica e di grande eleganza e la numerosa assemblea ha avuto modo di apprezzare i virtuosismi vocali di un Coro polifonico a tre voci miste, accompagnato magistralmente dal Maestro Enrico Berluti all’organo. La maestria, la capacità artistica, la passione per la musica e ed il canto e l’entusiasmo di ciascuno hanno contribuito ad un’esecuzione di grandissimo pregio. Ha colpito, in particolare, l’unione dei vari elementi che hanno offerto un’armoniosa melodia che testimoniava il grande impegno e la bravura di ciascuno.

Un grazie di cuore all’ensemble vocale “Doppiounisono” e al suo Direttore per l’omaggio al grande musicista Lorenzo Perosi ed anche per aver eseguito con grande competenza, finezza ed eleganza un’opera musicale che fa parte del patrimonio musicale e artistico della Chiesa Universale. Grazie anche al Maestro Enrico, che ogni volta suona l’organo, il “re” degli strumenti musicali, in maniera magistrale, elevandoci a Dio, alla sua bellezza e al suo splendore.

Al nostro Santuario abbiamo dunque festeggiato “alla grande” l’importante solennità della Divina Misericordia e questo concerto dell’ensemble vocale “Doppiounisono” è stato una vera e propria preghiera di lode e gratitudine al Dio giudice giusto e misericordioso.

Molto belle anche le parole di ringraziamento che p. Pietro ha rivolto al Coro polifonico e ai due Maestri al termine del concerto.

Questa è la prima volta che questo eccezionale Coro si esibisce presso il nostro Santuario e ci auguriamo di cuore che il Maestro Lucio, il Maestro Enrico e tutti i cantori : Giuliana Antinori, Elena Liberati, Cinzia Velli, Loredana Cangani, Adriano Caroletti, Matteo Guerrini, Andrea Presutti, Enzo Sposetti, Antonio Trippetti e Angelo Zuccherini accolgano l’invito che il Rettore ha rivolto loro al termine del concerto e che vengano presto a gratificarci e a edificarci con la loro presenza.
Da questo Santuario ci uniamo al Rettore p. Pietro per manifestare tutta la nostra gratitudine agli organizzatori dell’evento, al Coro e, in modo particolare, al Maestro Roberti e al Maestro Berluti per la grande professionalità e la loro straordinaria umanità: la grandezza e la bellezza della musica che ci avete proposto ci hanno fatto sperimentare come la musica ed il canto eseguito ad alto livello purifichi il cuore e armonizzi la mente, elevando l’uomo verso Dio e la sua magnificenza.

Marina SPINOSA

Ordinazione Episcopale di Padre Giuseppe Dąbrowski trasmessa in diretta online

L’Ordinazione Episcopale di Padre Giuseppe Dąbrowski avrà luogo nella Basilica di San Pietro Apostolo a London Ontario in Canada martedì 14 aprile alle ore 15.00 locali, cioè alle ore 21.00 in Italia.

Il principale Vescovo consacrante sarà l’Ordinario della Diocesi di London Ontario, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Ronald Fabbro, mentre l’omelia durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica sarà pronunciata da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Thomas Christopher Collins, Ordinario dell’Arcidiocesi di Toronto.

La Solenne Concelebrazione Eucaristica durante la quale Padre Giuseppe Dąbrowski riceveràl’ordinazione Episcopale potrà essere seguita alle 21.00 in diretta online  sul sito internet, aprendo il link:

https://www.youtube.com/watch?v=cEr2_T7BFiw

TRIDUO PASQUALE DELLA PASSIONE, MORTE E RISUREZZIONE DI CRISTO

“Domani è il Giovedì Santo. Nel pomeriggio, con la Santa Messa “nella Cena del Signore”, avrà inizio il Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo, che è il culmine di tutto l’anno liturgico e anche il culmine della nostra vita cristiana.

Il Triduo si apre con la commemorazione dell’Ultima Cena. Gesù, la vigilia della sua passione, offrì al Padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del vino e, donandoli in nutrimento agli Apostoli, comandò loro di perpetuarne l’offerta in sua memoria. Il Vangelo di questa celebrazione, ricordando la lavanda dei piedi, esprime il medesimo significato dell’Eucaristia sotto un’altra prospettiva. Gesù – come un servo – lava i piedi di Simon Pietro e degli altri undici discepoli (cfr Gv 13,4-5). Con questo gesto profetico, Egli esprime il senso della sua vita e della sua passione, quale servizio a Dio e ai fratelli: «Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45).

Questo è avvenuto anche nel nostro Battesimo, quando la grazia di Dio ci ha lavato dal peccato e ci siamo rivestiti di Cristo (cfr Col 3,10). Questo avviene ogni volta che facciamo il memoriale del Signore nell’Eucaristia: facciamo comunione con Cristo Servo per obbedire al suo comandamento, quello di amarci come Lui ci ha amato (cfr Gv 13,34; 15,12). Se ci accostiamo alla santa Comunione senza essere sinceramente disposti a lavarci i piedi gli uni agli altri, noi non riconosciamo il Corpo del Signore. E’ il servizio di Gesù che dona sé stesso, totalmente.

Poi, dopodomani, nella liturgia del Venerdì Santo meditiamo il mistero della morte di Cristo e adoriamo la Croce. Negli ultimi istanti di vita, prima di consegnare lo spirito al Padre, Gesù disse: «E’ compiuto!» (Gv 19,30). Che cosa significa questa parola?, che Gesù dica: “E’ compiuto”? Significa che l’opera della salvezza è compiuta, che tutte le Scritture trovano il loro pieno compimento nell’amore del Cristo, Agnello immolato. Gesù, col suo Sacrificio, ha trasformato la più grande iniquità nel più grande amore.

Nel corso dei secoli ci sono uomini e donne che con la testimonianza della loro esistenza riflettono un raggio di questo amore perfetto, pieno, incontaminato. Mi piace ricordare un eroico testimone dei nostri giorni, Don Andrea Santoro, sacerdote della diocesi di Roma e missionario in Turchia. Qualche giorno prima di essere assassinato a Trebisonda, scriveva: «Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Gesù di farlo prestandogli la mia carne … Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore va condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo, come ha fatto Gesù» (A. Polselli, Don Andrea Santoro, le eredità, Città Nuova, Roma 2008, p. 31). Questo esempio di un uomo dei nostri tempi, e tanti altri, ci sostengano nell’offrire la nostra vita come dono d’amore ai fratelli, ad imitazione di Gesù. E anche oggi ci sono tanti uomini e donne, veri martiri che offrono la loro vita con Gesù per confessare la fede, soltanto per questo motivo. E’ un servizio, servizio della testimonianza cristiana fino al sangue, servizio che ci ha fatto Cristo: ci ha redento fino alla fine. E questo è il significato di quella parola “E’ compiuto”. Che bello sarà che tutti noi, alla fine della nostra vita, con i nostri sbagli, i nostri peccati, anche con le nostre buone opere, con il nostro amore al prossimo, possiamo dire al Padre come Gesù: “E’ compiuto”; non con la perfezione con cui lo ha detto Lui, ma dire: “Signore, ho fatto tutto quello che ho potuto fare. E’ compiuto”. Adorando la Croce, guardando Gesù, pensiamo all’amore, al servizio, alla nostra vita, ai martiri cristiani, e anche ci farà bene pensare alla fine della nostra vita. Nessuno di noi sa quando avverrà questo, ma possiamo chiedere la grazia di poter dire: “Padre, ho fatto quello che ho potuto. E’ compiuto”.

Il Sabato Santo è il giorno in cui la Chiesa contempla il “riposo” di Cristo nella tomba dopo il vittorioso combattimento della croce. Nel Sabato Santo la Chiesa, ancora una volta, si identifica con Maria: tutta la sua fede è raccolta in Lei, la prima e perfetta discepola, la prima e perfetta credente. Nell’oscurità che avvolge il creato, Ella rimane sola a tenere accesa la fiamma della fede, sperando contro ogni speranza (cfr Rm4,18) nella Risurrezione di Gesù.

E nella grande Veglia Pasquale, in cui risuona nuovamente l’Alleluia, celebriamo Cristo Risorto centro e fine del cosmo e della storia; vegliamo pieni di speranza in attesa del suo ritorno, quando la Pasqua avrà la sua piena manifestazione.

A volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima; a volte pensiamo: “ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più la forza di amare… Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un bagliore rompe l’oscurità e annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio più profondo. Noi sappiamo che la notte è “più notte”, è più buia poco prima che incominci il giorno. Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci consegna la luce del Risorto, perché in noi non ci sia il rimpianto di chi dice “ormai…”, ma la speranza di chi si apre a un presente pieno di futuro: Cristo ha vinto la morte, e noi con Lui. La nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro, la nostra vita va oltre con la speranza in Cristo che è risorto proprio da quel sepolcro. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana.

Cari fratelli e sorelle, in questi giorni del Triduo Santo non limitiamoci a commemorare la passione del Signore, ma entriamo nel mistero, facciamo nostri i suoi sentimenti, i suoi atteggiamenti, come ci invita a fare l’apostolo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra sarà una “buona Pasqua”.

Catechesi del Santo Padre Francesco – Udienza Generale – Mercoledì 1° Aprile  2015

Auguri di Buona Pasqua 2015

“Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. 
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria”. (Col 3, 1-4)

“Resta con noi, Signore Gesù !”

Gesù esaudisce questa richiesta dei discepoli di Emmaus e degli uomini di tutti i tempi e rimane in noi e con noi: nella Parola, nei fratelli più deboli, nel perdono che ci dona, nell’Eucarestia.

Lasciamo che la nostra vita sia rischiarata dalla perenne presenza del Risorto, l’unico che può donare la vera gioia con il dono del Suo Santo Spirito, auguriamo che il Signore Risorto conceda a ciascuno di noi  questo prezioso dono, per trasformare e rendere il nostro cuore sempre più gioioso, grato e aperto ad ogni sorella e fratello incontrati sulla via della nostra vita.

Dal Rettore e da  tutta la Comunità Micaelita del Santuario

Buona Santa Pasqua !

SOLENNITA’ DI SAN GIUSEPPE: CONCERTO DELLA BANDA MUSICALE DI CASTEL SANT’ELIA

Giovedì 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, la santa Messa solenne delle ore 18.00 - celebrata dal Rettore p. Pietro e concelebrata da p. Giuseppe, p. Riccardo e p. Giorgio - è stata animata liturgicamente dalla Banda Musicale di Castel Sant’Elia, diretta dal Maestro Rino Fabrizi.

Tra i presenti, il Sindaco, il Vice Sindaco e il Luogotente dei Carabinieri. Durante la sua omelia P. Pietro ha focalizzato l’attenzione dei fedeli sulle virtù di San Giuseppe, invitando l’assemblea ad imitare il grande patriarca, uomo saggio, forte, silenzioso e obbediente, che con grande coraggio e fedeltà ha custodito la Santa Famiglia.

Al termine della Celebrazione Eucaristica la Banda Musicale di Castel Sant’Elia ha tenuto un concerto durante il quale sono stati eseguiti diversi brani.

A fine serata ha preso la parola il “padrone di casa”, il Rettore del Santuario padre Pietro Burek, che ha ringraziato il Maestro e la Banda Musicale di Castel Sant’Elia per la bella esecuzione dei brani ed ha rivolto un sentito ringraziamento al Sindaco, alle autorità presenti, al Presidente Marco Imbrauglio e a coloro che hanno organizzato l’evento.

Marina SPINOSA

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