“Cantate al Signore un cantico nuovo” (salmo 149,1)
Sabato 20 giugno si è tenuto un evento da tempo annunciato: il 1° Seminario di Musica Sacra tenuto dal Maestro Enrico BERLUTI, direttore della Schola Cantorum e organista del Santuario Maria SS ad Rupes”.
Il Seminario ha avuto inizio alle 9.00 nella Basilica di San Giuseppe con le Lodi solenni guidate dal Rettore p. Pietro BUREK, cantate e accompagnate all’organo dal maestro Enrico. Poi tutti i partecipanti si sono trasferiti nell’Auditorium del Santuario. La giornata si è articolata in due momenti: il primo dedicato alla riflessione sul Magistero della Chiesa e sulle linee guida riportate sulla Costituzione Conciliare “Sacrosanctum Concilium” e il secondo alla storia e alla teoria del canto gregoriano.
Il Seminario, gratuito, aperto a tutti e finalizzato alla formazione di animatori della musica e del canto per la Liturgia, ha visto una numerosa partecipazione di adulti e di giovani sensibili alle necessità musicali e vocali richieste dalla rinnovata Liturgia del Concilio Vaticano II.
Partendo dalla consapevolezzache l’attuale realtà musicale nella maggior parte delle chiese è ben lontana dal mettere in pratica le direttive tracciate dai padri conciliari nella Costituzione Conciliare “ Sacrosanctum Concilium” (Cap. VI) circa la dignità della musica sacra, la natura del canto e dei singoli canti Liturgici, il maestro Enrico ha sottolineato come attualmente spesso si assista ad un impoverimento delle celebrazioni dovuto proprio alla mancata applicazione di tali direttive o ad una certa autoreferenzialità dei cori e/o dei loro direttori, che spesso tendono più ad esibirsi e a far crescere il proprio ego, che a favorire la preghiera e indurre l’assemblea a lodare, benedire e ringraziare Dio.
L’idea dunque di un Seminario dedicato alla Musica sacra - fortemente voluto e organizzato dal maestro Enrico ed appoggiato con entusiasmo e interesse dal Rettore p.Pietro - è nata dall’esigenza di indirizzare e formare giovani e meno giovani ad una maggiore competenza liturgica e musicale per cercare di svolgere sempre meglio, anche e soprattutto nel quotidiano, un compito che è al tempo stesso una missione e un ministero. L’animazione liturgica, infatti, ha come fine “la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli” che devono partecipare attivamente al canto.
In sostanza si è trattato di capire che la musica e il canto non servono solo a dare bellezza al culto ma ne sono parte integrante, sono cioè essi stessi Liturgia. “Quanto più attraverso la Liturgia” – affermava papa Benedetto – “ci lasciamo trasformare in Cristo, tanto più saremo capaci di trasformare anche il mondo, irradiando la bontà, la misericordia e l’amore verso tutti”.
“ Ci deve essere una comunicazione tra coro e assemblea perché il coro fa parte dell’assemblea che anima, per questo motivo un coro liturgico deve essere caratterizzato da una forte unione tra le persone che lo compongono, tanta umiltà, devozione e senso di appartenenza alla Chiesa”, così si è espresso il Maestro Enrico, il cui sogno non è solo quello di dirigere e formare una Schola Cantorum di “qualità” ma è anche e prima ancora quello di formare spiritualmente una piccola comunità di persone innamorate di Cristo, che si nutrano della Sua Parola, che la vivano nella comunione fraterna, che si lascino plasmare dalla bellezza della musica e del canto perché essa parla di Dio e porta a Dio. La cultura del canto e della musica sacra è anche cultura dell’essere e dunque si tratta di rendere più sentito e profondo il senso di cantare la musica sacra, riscoprendo tutti insieme con un “cuor solo” la sua bellezza e lo spirito che ha animato da sempre il sacro e la Liturgia stessa. A questo proposito il Maestro Enrico ha affermato : “la musica sacra è bellezza, un tesoro che ci appartiene, non è il fine il suo conoscere ma è un mezzo che ci porta ad un Altro”.
Questo primo incontro ha rappresentato una vera e propria introduzione alla Musica sacra e al repertorio gregoriano con particolare riferimento alle diverse forme compositive dei canti della Liturgia delle Ore e dei canti della Messa. Importanti sono stati anche gli accenni storici e le nozioni basilari circa la notazione del canto gregoriano. Infine sono stati predisposti anche momenti dedicati all’ascolto, per “assaporare la bellezza e la creatività dell’opera dello Spirito Santo nella musica sacra”: due antifone mariane, un Salve Regina in tono solenne, il “Rorate caeli” e l’Ave Maria gregoriana che, come ha spiegato il Maestro Enrico, è stata fonte di ispirazione della polifonia nei secoli successivi.
Dopo una gioiosa agape fraterna nel refettorio del Santuario e una serie di foto ricordo, tutti i partecipanti si sono riuniti nuovamente nell’Auditorium per un momento di condivisione e di preghiera, alla presenza del Rettore.
Un grazie di cuore a p. Pietro, che ha benedetto sin dall’inizio il progetto iniziato con il Maestro Enrico: un cammino che vede una piccola comunità chiamata a testimoniare umilmente, attraverso il canto e la musica, la bellezza della nostra fede e tutta la nostra gratitudine al Maestro Enrico per questo 1° Seminario di Musica Sacra, per il tempo che dedica alla Schola Cantorum, per la passione che mette in quel che fa, per la sua testimonianza ed infine anche per l’importante “provocazione” spirituale e la “sfida” bellissima che ha lanciato ai partecipanti: andare al di là del senso estetico del canto, tutti uniti, un cuor solo e un’anima sola, guardandosi negli occhi, creando legami di affetto sincero, aprendo il cuore a Dio e al Suo mistero per poter compiere sempre meglio il ministero dell’animazione liturgica.
A partire da ottobre, presso il Santuario Maria SS “ad Rupes” sono previsti altri incontri di approfondimento e di formazione alla Musica sacra: con gioia, vi terremo informati sui prossimi appuntamenti!
Marina SPINOSA